Itinerari per individuali

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha riconosciuto Palermo come “Capitale della Cultura per il 2018”, motivando la sua scelta con la ricchezza e la varietà culturale della città che, nei secoli, è stata capace di accogliere popoli da aree geograficamente distanti fra loro, cogliendo in ognuno di essi gli aspetti peculiari e dando vita a creazioni uniche nel loro genere. Oggi come ieri la città si conferma come accogliente verso il fenomeno migratorio, tanto che il Comune si è fatto promotore della cosiddetta “Carta di Palermo”, un documento rivoluzionario e in controtendenza, in cui si promuove il diritto di ogni essere umano a risiedere in qualsiasi luogo egli elegga a sua dimora, abolendo il principio del permesso di soggiorno.

Partiamo dal  cuore del centro storico per scoprirne il carattere multietnico: il Palazzo Pretorio nel quale la Carta di Palermo è stata prodotta, la chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio non a caso riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, la via Maqueda con le botteghe dei commercianti bengalesi, il quartiere ebraico dove una piccola chiesa cristiana è stata donata dall’arcivescovo alla comunità ebraica perché questa ne faccia una sinagoga, il mercato storico di Ballarò dove il siciliano si mescola alle lingue degli africani che ricevono aiuto dal centro S. Chiara.