Palermo emoziona

«Il ricordo di quel giardino incantato mi era rimasto troppo impresso nell’animo: le onde nerastre a nord dell’ orizzonte, il loro accavallarsi nelle sinuosità del golfo, perfino l’odore caratteristico dell’evaporazione marina, tutto richiamava ai sensi e alla memoria l’isola beata dei Feaci».
W. Goethe “Viaggio in Italia”, Palermo, Villa Giulia, 1787

«Un’ orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, un grande godimento, è una dovizia di piacevolezze, non so dirti quanto oggi ho visto ed annusato di cose belle. La magnificenza ed il profumo dei fiori fanno dimenticare di essere in autunno».
S. Freud, lettera alla moglie Martha, Palermo, 1910

E’ del 1989 lo spettacolo “Palermo Palermo” che Pina Bausch con il Wuppertaler Tanztheater dedica alla nostra città. Con la sua compagnia la coreografa tedesca si trasferisce per un periodo a Palermo per coglierne i colori, le suggestioni, l’essenza che trasferisce in una grandiosa coreografia che riscuote un grande successo internazionale. In particolare una immagine dello spettacolo esprime metaforicamente l’anima di Palermo e lo spirito del suo popolo: sei pianoforti allineati, vecchi e scordati ma incuranti suonano con vigore il concerto n. 1 di Tschaikovsky.

Wim Wenders dopo Berlino e Lisbona sceglie Palermo per l’ ambientazione del suo film “Palermo shooting” del 2008. Campino, cantante del gruppo musicale “Die Toten Hosen” ne è il protagonista ed interpreta un fotografo in crisi esistenziale che cerca nella morte il significato della vita. Un viaggio catartico da Mannheim a Palermo. La città con la sua storia millenaria impressiona la pellicola della sua anima.
“Il negativo è l’altra faccia della vita, l’altra faccia della luce dove vita e morte hanno la stessa faccia”.