Sostegno all’integrazione

La Sicilia, per la posizione geografica che occupa, è sempre stata crocevia di popoli e culture diversi; ma è stata anche una terra che molti suoi abitanti hanno dovuto lasciare per andare alla ricerca di un destino migliore in un’altra parte del mondo. Per entrambe le ragioni è quindi un’isola che non si chiude all’arrivo di migliaia di migranti, anche loro alla ricerca di condizioni migliori di vita rispetto a quelle che offrono i rispettivi paesi di provenienza.

Palermo, che della Sicilia è il capoluogo, è una città che accoglie: con la Carta di Palermo scritta dall’amministrazione comunale nel 2015, Palermo promuove il diritto alla mobilità di ogni persona in quanto essere umano. Perché ciò sia possibile bisogna operare un cambiamento di prospettiva e considerare i migranti e la loro diversità culturale non come pericolo, bensì come nuova risorsa. Vogliamo mostrarvi come questi principi si traducono concretamente nel lavoro di alcuni soggetti che intendiamo sostenere:

Associazione Santa Chiara

Nel 1995, per volontà dei salesiani e dei collaboratori dell’opera “Santa Chiara” di Palermo nasce l’Associazione “Santa Chiara”. E'impegnata nel quartiere a rischio Ballarò-Albergheria per fronteggiare i problemi connessi alla povertà, all’uso della droga fra i giovani, alla disoccupazione e all’abbandono scolastico. L’attenzione è rivolta anche ai migranti che arrivano a Palemo con il loro carico di drammatiche esperienze.
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Sartoria sociale

Sartoria sociale e’ un progetto di impresa sociale multidimensionale che riunisce stilisti, sarti e amanti del cucito di varie etnie, un laboratorio in cui lavorano insieme persone giovani e meno giovani italiani e stranieri, in difficoltà umane, relazionali, occupazionali o esistenziali, impegnati nel recycling e upcycling di abbigliamento usato. Il messaggio che si vuole veicolare è quello di una nuova possibilità di vita per la persona e per il capo da riciclare.
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Moltivolti

Moltivolti è un’impresa sociale nata nel 2014 da un gruppo di 14 persone provenienti da 8 paesi diversi (Senegal, Zambia, Afghanistan, Bangladesh, Francia, Spagna, Gambia e Italia), che a partire da quella data animano uno spazio pensato e strutturato per offrire dignità, cittadinanza e valore a partire dalla diversità. Un progetto di comunità intimamente connesso con il quartiere di Ballarò a Palermo, che cresce in equilibrio con il variopinto mercato popolato da vecchi e dai nuovi cittadini. Un quartiere laboratorio di società moderna all’interno del quale vivono 15 diverse comunità e si parlano ben 25 lingue.
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